In questa articolo prendo spunto dal mio corso di chitarra blues ritmica per rispondere a una domanda che mi fanno in molti: “come suonare la chitarra plettro o dita”? Una domanda non banale alla quale cercherò di dare una risposta quanto meno esauriente dal punto di vista tecnico, poi sarà lo studente a scegliere il proprio modo di suonare, in base alla propria attitudine…

Chitarra plettro o dita: il Plettro

Oggi esistono plettri di tutte le dimensioni e misure, in materiali plastici, in legno o metallo, dei colori più variegati e con le scritte più improbabili. La scelta del giusto plettro è quindi prima di tutto funzionale al genere di musica suonato e ovviamente ampia risonanza è data dal gusto personale del musicista. Dopo questa piccola premessa vorrei indicarti delle linee guida per la scelta del giusto plettro.

plettro

In questa immagine puoi vedere la classica forma “a goccia” di un comune plettro. La forma con gli anni è cambiata, allargandosi per una maggiore comodità di presa ed ora è considerata lo standard. Il materiale invece è in continua evoluzione, passando dal comune materiale di derivazione plastica al carbonio, dal legno alle leghe metalliche.. perché? Semplice, il materiale determina il timbro e il colore del suono. Stesso discorso per lo spessore: con il crescere dello spessore avremo un suono più tondo e pieno, con un grande attacco sulle corde, a discapito però della morbidezza. Personalmente quando suono la chitarra elettrica o la semiacustica utilizzo plettri in carbonio, di spessore medio duro, che danno un  suono molto equilibrato, tondo al punto giusto. Con la chitarra acustica invece preferisco plettri più morbidi, i classici Fender ad esempio, che esaltano molto la pennata sulle corde e che in studio di registrazione sono molto utili per il giusto suono della chitarra strumming.

plettri

Chitarra plettro o dita: le Dita

Sebbene l’argomento sia trattato molto bene nella seconda lezione del mio Corso di Chitarra Blues ne approfitto per accennare le altre due tecniche che sono fondamentali sia per l’arpeggio che per il solista:

Dita: la tecnica più semplice prevede il solo utilizzo del pollice, alla Wes Montgomery, con un attacco più morbido rispetto al plettro. Alternando il pollice con l’indice si ottiene una maggiore velocità di esecuzione ed un timbro differente, vedi chitarristi quali Jeff Beck o Mark Knopfler. Ovviamente  gli arpeggi sulla chitarra acustica od elettrica potranno essere eseguiti con le restanti dita secondo la tecnica del fingerpicking o della chitarra classica.

Mista: si utilizza il plettro per i bassi e le dita medio e anulare per i cantini. L’attacco sarà più deciso sui bassi e il suono più morbido sui cantini. Anche questa è una tecnica da provare, molto utilizzata nel blues e nel country.

Quindi meglio plettro o dita?

In conclusione prova diversi plettri e cerca di capire quali sono i migliori per te, per il tuo modo di suonare e per lo stile musicale che stai suonando e implementa anche la tecnica delle dita o mista.

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Buon divertimento!

P.s. Se ti è piaciuto ricordati di lasciare un commento sotto l’articolo!


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