Lo ammetto: se mi avessero chiesto, qualche anno fa, di scegliere la chitarra perfetta, avrei citato senza esitazione una Telecaster classica – insomma, chi non sogna uno strumento affidabile e spartano? Poi un giorno mi sono ritrovato davanti a una Honey Wave di Fabio Cotta Guitars e ho capito di aver sbagliato tutto…
Perché una chitarra su misura ti cambia la vita (e il modo di suonare)
1. Dalla Telecaster al colpo di fulmine
Se mi avessero chiesto, anni fa, quale fosse la mia chitarra dei sogni, avrei risposto senza pensarci troppo: una Telecaster classica. Versatile, affidabile, senza troppi fronzoli. Un po’ come scegliere una vecchia auto che non ti lascia mai a piedi. Ma poi, un giorno, ho provato la Honey Wave di Fabio Cotta Guitars. E lì è cambiato tutto.
Non era solo una questione di suono. Era come se quello strumento fosse stato costruito pensando a me, alle mie mani, al mio modo di suonare. Un vero colpo di fulmine.
2. Prezzo o investimento?
Quante volte ho sentito dire: “Sì, ma una chitarra di liuteria costa troppo, non ne vale la pena.” L’ho pensato anch’io, per anni. Poi ho scoperto che una Fender Stratocaster nel 1954 costava 249 dollari (senza custodia), che oggi sarebbero circa 2900€. Non così lontano dai prezzi delle chitarre custom moderne: la Honey Wave, ad esempio, costa 3500€.
La vera domanda è: quanto vale per noi uno strumento che ci accompagnerà per decenni?
3. Personalizzazione: ogni dettaglio conta
- Manico su misura
- Legni scelti
- Finiture uniche
Una chitarra di liuteria non è pensata per la rivendibilità, ma per la connessione personale e la longevità.
Una chitarra di liuteria è per chi desidera qualcosa di incredibile che amerà e suonerà per anni.
Forse non è per tutti. Ma per chi la sceglie, cambia davvero tutto.
Il grande compromesso della produzione di massa (o la storia delle 11 parti di MDF…)
Perché le chitarre di serie spesso deludono?
Quante volte ho preso in mano una chitarra in negozio, sperando fosse “quella giusta”? Eppure, c’era sempre qualcosa che non mi convinceva. Non è solo una mia impressione. Le chitarre di produzione di massa sono pensate per piacere a tutti, ma alla fine non soddisfano davvero nessuno.
La priorità? Efficienza, non esperienza personale. I materiali scelti servono a contenere i costi, non a esaltare il suono o il comfort. Una volta, smontando una chitarra di fabbrica, ho scoperto che il corpo era fatto da ben 11 pezzi di MDF. MDF, cioè un materiale che non è proprio il massimo né per il suono né per l’ergonomia. Suonare per ore con uno strumento così? Non è proprio il massimo…
Modifiche fai-da-te: pro e contro
- Si possono cambiare pickup, ponte, meccaniche.
- Si può arrivare a spendere oltre 1500€ partendo da una chitarra da 800-900€.
- Ma la struttura di base resta quella: forma, profilo del manico, materiali.
Stai essenzialmente cercando di trasformare una Fiat in una Ferrari cambiando i sedili e il volante.
Un paragone che fa sorridere, ma rende l’idea. Puoi migliorare qualcosa, ma certi limiti non li superi.
Materiali: comfort, prestazioni e longevità
La mia Telecaster ’52, ad esempio, è versatile ma poco ergonomica rispetto a una Stratocaster. I dettagli come sagomatura e contorni fanno davvero la differenza, soprattutto se passi ore a suonare.
Alla fine, sono proprio questi piccoli particolari che separano uno strumento “ok” da uno che ti fa venire voglia di non smettere mai di suonare.
Il segreto della vera custom: la filosofia del comfort e la magia artigianale
1. Design su misura: corpo ultra-contour e materiali scelti con cura
Quando penso alla mia chitarra ideale, non posso fare a meno di immaginare qualcosa che vada oltre il semplice strumento. Fabio Cotta, con la sua Honey Wave, ha proprio centrato il punto. Il corpo è ultra-contour, modellato per seguire ogni curva del mio corpo. Il top? Un acero fiammato canadese da 6 mm, lavorato con la tecnica book matched per un effetto visivo e sonoro unico. Il binding in legno naturale aggiunge quel tocco artigianale che fa la differenza.
2. La configurazione della Honey Wave: essence, hardware e pickup fatti per ispirare
- Manico in acero canadese, profilo a C, tastiera in palissandro del Madagascar
- Radius da 12 pollici, tasti super jumbo, dot in madreperla bianca
- Meccaniche Schaller locking, ponte Hipshot americano con tremolo
- Pickup: due single coil in Alnico 5 smagnetizzati e un humbucker al ponte
- Elettronica push-push per splittare l’humbucker e ottenere suoni strat-style o più corposi
Tutto è pensato per ispirare. Come dice Fabio:
Si tratta di creare infatti uno strumento che ispiri il musicista a livello profondo.
3. Quando la chitarra è un’estensione di sé: ispirazione, identità e Made in Italy
La vera magia? La personalizzazione senza limiti. Posso scegliere dettagli, materiali, persino il disegno al dodicesimo tasto. E poi, il suono: con il Ronin Fluid Distortion, pedale artigianale italiano, la Honey Wave diventa davvero un’estensione di me.
Questa attenzione all’ergonomia elimina quella barriera fisica che spesso si interpone tra il musicista e lo strumento.
Prezzo? Honey Wave circa 3500€, Stratocaster custom sui 2500€. Non poco, ma qui si parla di identità, non solo di strumenti.
Conclusione poco conclusiva (ovvero: di sogni, ritorni e domande aperte)
Quando ho preso in mano la Honey Wave per la prima volta, ho capito subito che non era come le altre. Non parlo solo di suono o di estetica, ma di qualcosa che va oltre. Possedere un pezzo unico significa anche affrontare emozioni contrastanti: entusiasmo, un pizzico di rimpianto, e una strana forma di libertà.
Mi sono chiesto spesso: questa sarà la chitarra della mia vita? Oppure, come spesso accade, c’è sempre una nuova tentazione all’orizzonte? La verità è che la rivalutazione non finisce mai. Ogni volta che suono, mi sembra di scoprire qualcosa di nuovo, ma resta sempre quella domanda sospesa: e se esistesse ancora qualcosa di più adatto a me?
Non è facile spiegare tutto questo. Forse la frase che mi è rimasta più impressa è:
È difficile spiegare quanto possa essere liberatorio suonare uno strumento che non ti impone dei limiti, che non ti costringe a dei compromessi.
Ecco, questa sensazione di libertà è ciò che mi ha colpito di più. Ma resta anche il dubbio: quanto valore diamo davvero allo strumento che ci accompagnerà per anni?
Ora passo la palla a voi: come sarebbe la vostra chitarra perfetta? Avete mai provato un colpo di fulmine musicale e poi siete tornati indietro? Raccontatemi nei commenti i vostri sogni, le vostre scelte, e se una chitarra personalizzata ha cambiato il vostro modo di vivere la musica.
TL;DR: Le chitarre custom di liuteria come la Honey Wave di Fabio Cotta guitars non sono solo strumenti da sogno, ma investimenti a lungo termine e veri oggetti del desiderio per chi vuole qualcosa di unico e personale. Un viaggio tra dettagli, emozioni e scelte che può ispirare anche voi… magari a re-immaginare la vostra chitarra ideale.