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Quando ho messo piede per la prima volta in uno studio di registrazione è spuntato il Carbon X. Non immaginavo che potesse davvero essere una valida alternativa al mitico King of Tone. Spoiler: sono rimasto sorpreso, ma non come pensate.
La Leggenda del King of Tone e lo Sconforto dei Pedali Boutique
Se c’è un nome che fa tremare il portafoglio di ogni chitarrista appassionato di overdrive, è senza dubbio il King of Tone di Analog Man. Non sto esagerando: questo pedale è diventato una vera e propria leggenda, quasi mitologico tra chi cerca il migliore pedale overdrive per la propria pedaliera. Eppure, la sua fama porta con sé una realtà piuttosto amara.
Il mercato dei pedali boutique è ormai una giungla. Prezzi alle stelle, attese infinite, e una sensazione costante di rincorsa verso qualcosa che sembra sempre sfuggire. Il King of Tone rappresenta perfettamente questa situazione: sul mercato dell’usato, il prezzo vola facilmente tra gli 800 e i 1000 euro, con picchi che superano anche i 1100 euro. Se invece vuoi acquistarlo nuovo, il prezzo è più “umano” – circa 400 euro – ma la lista d’attesa è quasi surreale: quattro anni. Sì, hai letto bene, quattro anni di attesa per mettere le mani su uno dei migliori pedali overdrive mai prodotti.
“Il leggendario King of Tone di Analog Man, diventato quasi mitologico tra chitarristi, è l’esempio perfetto di questo problema.”
Questo pedale, con il suo doppio circuito overdrive e la possibilità di stacking per ottenere una varietà sonora incredibile, è considerato tra i migliori in circolazione per trasparenza e versatilità. Ma la domanda è talmente alta, e la produzione così limitata, che si è creato un vero e proprio mercato parallelo dove i prezzi sono fuori controllo. È la classica tempesta perfetta: domanda alle stelle, disponibilità ridotta all’osso, prezzi che salgono vertiginosamente.
E per chi non può permettersi di spendere cifre folli o aspettare anni? Beh, la tentazione dei cloni economici è forte. Ma qui arriva la delusione: molti di questi cloni, pur promettendo il “vero” suono King of Tone, spesso mancano di quel carattere autentico che rende unico l’originale. Il risultato? Sei sempre in cerca di qualcosa che non arriva mai, e una generazione di chitarristi frustrati, sospesi tra sogni boutique e una realtà ben più grigia.
Dallo Sconforto alla Scoperta: Il Carbon X e la Doppia Anima dell’Overdrive
Chi suona la chitarra lo sa: la ricerca del migliore pedale overdrive può diventare un viaggio infinito tra cloni, delusioni e pedaliere sempre più affollate. Quante volte ho pensato di aver trovato il pedale giusto, solo per scoprire che mancava sempre qualcosa? Alla fine, tra acquisti e rivendite, rischi di spendere quanto un originale boutique senza mai ottenere davvero quel suono che cerchi. Ecco dove entra in gioco il Carbon X di Brown Amplification.
Questo pedale rompe il circolo vizioso clone-delusione con una progettazione intelligente e, finalmente, due circuiti overdrive pensati per lavorare insieme, non semplici copie. La magia del Carbon X, come dicono anche i progettisti,
“non è semplicemente nella sua qualità sonora, ma nella sua doppia anima.”
Non sono due overdrive identici: è come avere due pedali complementari in un unico chassis, pronti a collaborare o a brillare separatamente.
Il Carbon X nasce dalla collaborazione con David Ryan Harris (chitarrista di John Mayer), che chiedeva uno strumento professionale capace di condensare due circuiti Carbon in un solo dispositivo. Brown Amplification ha risposto con creatività, superando la semplice duplicazione e offrendo due voci distinte, ma perfettamente bilanciate. Questo lo distingue da molti altri pedali dual overdrive che spesso si limitano a replicare lo stesso circuito.
Sul lato sinistro troviamo il circuito ispirato al Carbon V2, fedele al classico suono bluesbreaker ma con una marcia in più: un selettore a 3 posizioni per il taglio delle alte frequenze. Questa funzione, secondo me, è fondamentale per una personalizzazione raffinata del suono. Il lato sinistro è pensato per chi cerca precisione, trasparenza e controllo. Il lato destro, invece, offre un timbro più aggressivo e grezzo, perfetto per chi vuole spingere oltre i limiti senza perdere definizione.
La vera forza del Carbon X sta nella possibilità di stacking evoluto: puoi sovrapporre i due circuiti senza impastare il suono, mantenendo sempre chiarezza e carattere. È come avere una tavolozza da pittore, dove ogni lato del pedale aggiunge colori e sfumature diverse al tuo suono. A 339€, acquistabile direttamente da Brown Amplification, è una soluzione che finalmente porta il suono professionale a portata di mano, senza compromessi.
Stacking Creativo e Smanettamenti: Il Potere Nascosto dei Controlli
Se c’è una cosa che mi ha davvero colpito del Carbon X, è la sua capacità di ridefinire il concetto di stacking overdrive. Non è solo questione di mettere due circuiti uno dopo l’altro e sperare che il risultato sia musicale. Qui si parla di un dialogo vero e proprio tra i due lati del pedale, progettati per lavorare insieme senza mai impastare le frequenze o sacrificare la chiarezza. La differenza si sente subito: ogni nota resta definita, anche quando entrambi i circuiti sono attivi e il gain aumenta. La dinamica rimane sempre sotto controllo, e il suono non si appiattisce mai.
Quello che mi ha sorpreso è quanto siano interattivi i controlli di gain e tono. Non sono semplicemente duplicati su due lati diversi, ma reagiscono uno all’altro, permettendo di scolpire sfumature sonore che vanno ben oltre la somma delle parti. Puoi passare da un boost trasparente a un overdrive denso e ricco di armoniche con un semplice tocco, senza mai perdere il controllo. È come avere due pedali boutique in uno, ma con una marcia in più: la possibilità di creare timbriche tridimensionali senza catene complesse o compromessi.
Il vero asso nella manica, però, è la gestione delle alte frequenze. Il selettore a tre posizioni sul lato sinistro – brillante, sottile, vellutato – ti permette di modellare il carattere finale del suono quando i due circuiti sono in cascata. E il lato destro? Più incisivo, meno compresso, perfetto per dare quella spinta in più. Tutto questo, unito al Deep Switch interno e alle connessioni TRS, ti consente di usare i due lati anche separatamente in pedalboard complesse, magari con uno switcher che li mette in loop indipendenti. È una flessibilità che raramente ho trovato in altri pedali dual overdrive.
“La vera rivoluzione del Carbon X si svela quando impari a sfruttare l’interazione tra i suoi due lati.” E non è solo una frase fatta: lo stacking ottimizzato, la cura nei drive e nel controllo di tono, e la possibilità di gestire i volumi in modo così raffinato rendono questo pedale uno strumento per veri artigiani del suono. In un mondo dove spesso si rincorrono cloni e soluzioni già viste, il Carbon X offre una via nuova, intelligente e, soprattutto, musicale. Non serve una pedaliera da sogno per ottenere suoni tridimensionali: basta saper sfruttare il potere nascosto dei suoi controlli. E, credetemi, una volta provato, non si torna più indietro.
TL;DR: Il Carbon X riesce là dove tanti cloni falliscono: offre un suono da King of Tone, è componibile, accessibile e autenticamente musicale. Meno lista d’attesa, più suono vero.