https://youtu.be/DxC1re0VlQ8
Qualche mese fa ero convinto che tra i pedali economici il Tonex One restasse imbattibile. Poi, la scatola Valeton GP5 è arrivata sulla mia scrivania e ha scombussolato tutte le mie certezze. In questo post vi racconto cosa accade quando ci si scontra con le aspettative e si scopre che… sì, anche i piccoli a volte vincono.
Sorprese tascabili: cosa distingue davvero il Valeton GP5 dal resto
Quando ho preso in mano il Valeton GP5 per la prima volta, la sensazione è stata chiara: qui non siamo davanti al solito multi effetto economico. Il corpo interamente in metallo, solido e leggerissimo (solo 237g!), trasmette subito quella sicurezza che spesso manca nei pedali compatti. È davvero piccolo, quasi ti dimentichi di averlo nello zaino o nella custodia. Eppure, appena lo accendi, capisci che dentro c’è molto di più di quanto ti aspetteresti da un pedale compatto di questa fascia di prezzo.
Il display LCD a colori, centrale e ben leggibile, è una piccola chicca che fa la differenza quando ti trovi a smanettare tra i vari suoni. Due potenziometri (uno per il volume, l’altro cliccabile per i parametri) e un footswitch unico: tutto è pensato per essere intuitivo, senza fronzoli inutili. Le connessioni sono semplici ma complete: ingresso jack mono a sinistra, uscita stereo TRS a destra (che funziona anche come uscita cuffia), e sul retro la porta USB-C per collegarlo al computer o alimentarlo, oltre all’ingresso per l’alimentatore classico da 9V.
Ma la vera sorpresa arriva quando inizi a esplorare i 100+ effetti inclusi. Non si tratta delle solite scelte limitate: qui trovi di tutto, dal delay ambientale alla distorsione più spinta, passando per riverberi, chorus, phaser e molto altro. Lo Snap Tone è una funzione geniale: una libreria di 50 suoni pronti all’uso, più 50 preset utente che puoi modificare a piacimento. È la soluzione perfetta per chi, come me, non ha sempre voglia di passare ore a programmare ogni dettaglio. Accendi, scegli, suoni. Semplice.
Un altro aspetto che mi ha colpito è la gestione dell’IR loader e il supporto NAM compatibile. In pratica, puoi caricare i tuoi modelli di amplificatori preferiti e condividerli facilmente. È una funzione che, fino a poco tempo fa, si trovava solo su pedali di fascia molto più alta. E qui, invece, la trovi a un prezzo di lancio di circa 80 euro. Sì, avete letto bene: 80 euro. “
Se pensate che vi servano 3000€ per suonare bene, il GP5 vi farà ricredere.
E poi c’è il Bluetooth integrato. Basta cavi per le backing track o per editare i preset al volo: colleghi lo smartphone e fai tutto in wireless, anche mentre sei sul divano o in sala prove. La possibilità di gestire fino a 9 blocchi effetti personalizzabili, con routing flessibile, lo rende un vero coltellino svizzero per il chitarrista moderno. E non dimentichiamo la compatibilità con app iOS/Android per editing e gestione, la presenza di 100 drum pattern, il tuner integrato e la programmabilità del footswitch.
Rispetto a concorrenti come il Tonex One, il Valeton GP5 offre più effetti, più funzioni moderne e un prezzo praticamente dimezzato. È una di quelle sorprese tascabili che, una volta provate, ti fanno davvero riconsiderare cosa serve (e cosa no) per suonare bene, sia in casa che sul palco.
Sul palco o a casa: come cambia la vita (musicale) con il Valeton GP5
Devo ammetterlo: raramente un multi effetti economico mi ha sorpreso come il Valeton GP5. La vera rivoluzione, almeno per me, è la sua capacità di adattarsi in modo fluido sia alla vita da palco che a quella da home studio. Non è solo questione di prezzo (anche se, a 80 euro, è quasi incredibile), ma di come ogni funzione sembri pensata per semplificare la vita del musicista moderno.
Partiamo dall’app: la connessione Bluetooth è praticamente istantanea. Apro l’app sul mio smartphone (iOS o Android, poco importa) e in pochi secondi mi ritrovo davanti un’interfaccia pulita, con la catena effetti tutta in vista. Qui posso modificare qualsiasi parametro in tempo reale, toccando semplicemente lo schermo. È una manna per chi, come me, ama smanettare e sentire subito le differenze tra un preset e l’altro. Ma se non hai voglia di perderti nei dettagli, il Valeton GP5 offre una libreria di preset utente e fabbrica già pronti, perfetti per chi vuole solo suonare senza troppi pensieri.
La vera magia, però, la si sente dal vivo. Il footswitch programmabile in quattro modalità (patch, song list, stop control e tuner) è una delle chicche che fanno la differenza. Durante una performance, basta un tocco per cambiare suono senza la minima interruzione udibile. E il display LCD a colori mostra sempre chiaramente quale preset stai usando, i parametri attivi e il livello del segnale. Il tuner integrato è sempre a portata di piede: niente più panico da accordatura all’ultimo secondo.
Per chi si muove tra casa e palco, il Valeton GP5 è una soluzione davvero completa. L’uscita cuffie TRS stereo permette di esercitarsi in silenzio, mentre la porta USB-C serve sia per collegarsi al computer (PC o Mac) che per registrare direttamente in DAW. Personalmente, ho registrato l’audio delle mie prove direttamente dall’uscita USB del GP5 e il risultato è stato sorprendente. Come dicevo anche in video:
“L’audio che avete sentito l’ho registrato direttamente dall’uscita USB del GP5: tutto quello che serve… a 80 euro!”
E non è finita qui: il supporto midi apre le porte a chi vuole integrare il Valeton GP5 in una pedaliera più evoluta, magari controllando tutto da un controller esterno. Questa flessibilità, insieme alla possibilità di caricare IR e NAM per personalizzare ulteriormente il suono, rende il GP5 un vero jolly sia per il chitarrista da camera che per chi suona live ogni settimana.
In sintesi? Il Valeton GP5 è il classico esempio di come un multi effetti economico possa diventare il cuore di un setup moderno, senza compromessi tra semplicità e versatilità. Che tu sia un pigro amante dei preset o uno smanettone seriale, qui trovi davvero tutto quello che serve per suonare, registrare e sperimentare.
Impressioni d’uso (con qualche imperfezione): il Valeton GP-5 nel mondo reale
Quando si parla di suono nei pedali compatti, spesso si pensa a compromessi inevitabili. Eppure, il Valeton GP5 sorprende: la qualità sonora nel mix è davvero convincente, tanto che – almeno su un amplificatore di fascia media – le differenze con pedali ben più costosi risultano minime. Ho provato i classici simulati: il Marshall risponde con il giusto punch, il Fender Twin mantiene quella brillantezza che ci si aspetta e il Vox AC30 restituisce il suo carattere unico. Non siamo certo ai livelli di un Kemper da 3000€, ma per il prezzo, il risultato è più che accettabile.
Quello che mi ha colpito di più è la dinamica: sia con single coil che con humbucker, il GP5 reagisce in modo naturale all’attacco. Suonando piano, il suono resta morbido e si apre gradualmente aumentando l’intensità, proprio come ci si aspetterebbe da un buon pedale. Con l’humbucker, la saturazione cresce in modo controllato, senza mai risultare artificiale. Nel confronto diretto, il Tonex One forse offre una risposta leggermente più definita sui transienti – come dicevo, però, si tratta di sfumature che solo un orecchio molto allenato può cogliere.
“Probabilmente il Tonex One suona leggermente più definito sui transienti, ma qui stiamo parlando di sfumature che solo un orecchio molto allenato può accogliere.”
Un altro punto a favore del Valeton GP 5 è la semplicità d’uso. L’editing è tutto su una schermata: niente menu infiniti, niente perdite di tempo. Questo rende il pedale estremamente intuitivo anche per chi inizia, ma non per questo limitante per chi ha più esperienza. Anzi, la possibilità di inserire il GP5 in un setup ibrido – magari accanto a qualche pedale analogico di fiducia – lo rende una soluzione versatile anche per i più esigenti.
Dal punto di vista tecnico, il Valeton GP 5 lavora a 16 bit/44,1 kHz in ingresso e uscita, ma internamente elabora a 24 bit. La latenza è leggermente superiore al Tonex One (circa 4ms in più), ma nella pratica è impercettibile. Ho registrato via USB senza alcun problema di rumore o interferenze, segno che la conversione è pulita e affidabile.
Nel mix, come spesso accade, le differenze tra i vari modelli si assottigliano ulteriormente. Nessuno si accorgerà se state usando il Valeton GP5 o un pedale boutique da centinaia di euro. E questa, secondo me, è la vera forza di questo mini pedale: offre una qualità audio più che adeguata allo scopo, con una praticità che pochi rivali possono vantare.
In conclusione, il Valeton GP5 si dimostra un compagno ideale sia per chi cerca un primo multi-effetto beginner friendly, sia per chi vuole semplificare la propria pedalboard senza rinunciare a una buona qualità sonora. Le piccole imperfezioni tecniche, sulla carta, si perdono nell’uso reale. E la possibilità di inserirlo facilmente in setup ibridi lo rende ancora più interessante. Un pedale compatto, accessibile e sorprendentemente efficace: difficile chiedere di più a questo prezzo.
TL;DR: Il Valeton GP5 si distingue per versatilità e rapporto qualità/prezzo: facile da usare, pieno di effetti e con funzioni moderne, offre una soluzione tascabile e professionale a chi vuole suonare senza compromessi alla metà del Tonex One.